31/10/2025

Il 27 e il 28 ottobre si è tenuto il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea per discutere di vari temi afferenti al settore. In tale contesto una coalizione di 17 delegazioni guidata dall'Austria ha presentato una dichiarazione congiunta per richiedere il consolidamento delle disposizioni della Politica Agricola Comune (PAC) in un unico quadro giuridico post-2027.

La dichiarazione, promossa dal Ministro federale austriaco Norbert Totschnig e sostenuta formalmente da Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Spagna, Estonia, Francia, Ungheria, Italia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia, contesta la struttura proposta per la futura PAC e il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP).

I firmatari criticano il fatto che la politica sia attualmente distribuita su cinque diverse proposte legislativi: il Regolamento sui Piani di Partenariato Nazionali e Regionali (NRPP), il Regolamento sulle Performance, il Regolamento sul Programma Frutta e Latte nelle Scuole dell'UE, il Regolamento sull'Organizzazione Comune dei Mercati (OCM) e il Regolamento PAC. Questa frammentazione, secondo gli Stati membri, porta a una "considerevole dispersione delle disposizioni della PAC. L’Austria ha insistito sul fatto che la PAC, pilastro chiave dell'integrazione europea, non può essere divisa in diversi quadri giuridici, o frammentata in sotto-elementi. Ha avvertito che la frammentazione delle responsabilità rischia di creare incertezza a scapito degli agricoltori.

L'obiettivo è mantenere una politica forte, pienamente integrata e finanziariamente solida, sotto un unico quadro giuridico che garantisca una governance coerente e affidabile. Oltre alla struttura, i firmatari hanno sottolineato che è necessario un quadro di finanziamento adeguato e affidabile per far fronte alle crescenti sfide del settore, citando l'aumento dei costi di produzione, la complessa situazione geopolitica e gli obiettivi climatici e di biodiversità.

In risposta alla dichiarazione congiunta, il Commissario Christophe Hansen ha riconosciuto il testo e ha assicurato che le preoccupazioni sollevate sulla necessità di una politica coerente, strategicamente orientata e integrata, dotata di solide risorse finanziarie, sono state ben recepite. Riferendosi alla nuova “costruzione legale” attorno all'architettura della PAC, Hansen ha promesso di "prendere in considerazione questi punti" man mano che i negoziati progrediranno. Ha concluso sottolineando l'importanza di garantire che la PAC rimanga uno strumento forte ed efficace per l'agricoltura europea e per la promozione della sicurezza alimentare, come previsto dai Trattati.