05/09/2025

Prende piede la coltivazione dei piccoli frutti, che incontrano sempre di più i favori del mercato. Piante coltivate in vaso per creare il terreno tipico della montagna.
Annata favorevole per il mirtillo in Polesine, con produzione buona e soprattutto ottime quotazioni sul mercato, in crescita del 10 per cento rispetto al 2024. La coltivazione utilizzata in pianura è quella in vaso, in quanto la pianta richiede un substrato acido, tipico dei terreni di montagna. L’impianto di irrigazione è una miscela di acqua e concime, che permette di tenere la pianta ad una temperatura ideale.
“La raccolta è terminata da una decina di giorni – spiega Fabrizio Zambello, produttore principale di piccoli frutti di Confagricoltura Rovigo, con 14 ettari coltivati a mirtilli nell’azienda agricola a Villamarzana -. Il meteo è stato favorevole: le piante non hanno subìto né gelate, né grandinate. La produzione è stata buona e la qualità ottima, con pezzature soddisfacenti. Molto bene anche i prezzi pagati agli agricoltori, che si attestano attorno al 10 per cento in più rispetto all’annata precedente. L’interesse è crescente dal punto di vista del mercato, anche se va prestata grande attenzione alle nuove varietà: il consumatore chiede grandi bacche, croccantezza e morbidezza, oltre alla dolcezza dei frutti”.
La storia di Zambello è un esempio della capacità di adattamento e trasformazione di molti imprenditori agricoli, pronti a cambiare strada nei momenti di crisi. La sua azienda, infatti, originariamente era coltivata a pere, mele e susine. Le fitopatie e l’invasione degli insetti alieni, unite ai cambiamenti climatici, hanno portato ad una crisi nelle produzioni. E Zambello ha deciso di cambiare, coltivando mirtilli. 
“Abbiamo tolto le piante, sostituendole con i vasi di mirtilli – racconta Zambello -. Oggi siamo a 14 ettari coltivati. Vendiamo ai grossisti, che poi eseguono il confezionamento per la grande distribuzione. La soddisfazione c’è, ma è frutto di impegno e competenza. La pianta necessita di quotidiane micro-irrigazioni, anche più volte al giorno. Le piante, infatti, vanno raffreddate spesso e raccolte con il fresco, perché nelle ore calde il frutto si ammorbidisce e rischia di sciuparsi. La raccolta e la lavorazione vengono fatte a mano, per non danneggiare il mirtillo. Abbisogniamo quindi di manodopera capace, che ogni anno troviamo soprattutto nei lavoratori extracomunitari”.
Tra le varietà più coltivate ci sono la Fall Creek, dalle grandi bacche; la Drapper, leggermente più acidula, la Duke più precoce e diffusa, La Loreto Blue, che matura a metà stagione; la Blue Ribbon, molto dolce; mentre la Central Blue è tardiva. Il mirtillo è tra i frutti che incontrano un crescente interesse nei consumatori. Oltre ad essere poco calorico (25 calorie ogni 100 grammi), ha un alto contenuto d’acqua e di fibre, oltre che di vitamine, minerali e antiossidanti. Ha proprietà antinfiammatorie, migliora la circolazione sanguigna e contribuisce all’abbassamento della glicemia. 
“La scelta di cambiare produzione per Zambello si è rivelata un’ottima intuizione, perché il mercato del mirtillo sta registrando numeri in ascesa, con percentuali maggiori di anno in anno – chiosa Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo -. È la dimostrazione che l’imprenditore che investe e diversifica, soprattutto in quei settori colpiti da forte crisi, può trovare una strada per superare il momento, reso difficile anche dalle limitazioni imposte dall’Unione Europea sull’uso dei fitofarmaci. In un frutteto dove possono esserci problemi di cimici e alternaria non è possibile controllare le malattie e offrire un prodotto di qualità”.