14/04/2023

La flavescenza dorata è la più seria minaccia per la viticoltura italiana. Il piano di lotta basato su un attento monitoraggio, trattamenti insetticidi ben posizionati ed espianto scrupoloso delle viti sintomatiche ha ottenuto successi significativi in Veneto (meno in Piemonte). Lo ha ricordato Elisa Angelini del Crea Viticoltura ed Enologia nel corso del convegno “Flavescenza dorata: una fitopatia da conoscere e contrastare” organizzato da Confagricoltura presso l’Auditorium Antinori, nella prestigiosa cantina nel Chianti Classico a Bargino, San Casciano Val di Pesa (Firenze).

La recrudescenza della malattia negli ultimi tre anni ha portato a una decisa espansione delle fallanze in vigneto. Le aree più colpite nel nostro Paese sono: Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana e Marche sono stati segnalati nuovi focolai. Nel corso del convegno di Confagricoltura è stato lanciato un appello per l’attivazione di un nuovo e più efficace piano di lotta obbligatoria.

Ma a cosa è dovuta questa espansione? In Veneto il progetto regionale FD.New sta indagando sulle cause. C'entra sicuramente il cambiamento climatico che favorisce il ciclo biologico del vettore, la cicalina Scaphoideus titanus, la cui presenza è in deciso aumento; ci saranno forse dei nuovi vettori ed altre piante ospiti da individuare, ma quello che sta incidendo di più è la mancanza di contromisure efficaci.

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