21/07/2023

Nella seduta del 12 luglio scorso, la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l’intesa relativamente al decreto ministeriale che prevede i criteri e le modalità di attuazione del Fondo per la sovranità alimentare. Il Fondo, istituito con la legge di bilancio 2023, che si avvale di una dotazione di 100 milioni di euro complessivi, 25 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2023, è stato istituito al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, “anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari.”

Ora il Ministero ha proposto un decreto per l’utilizzo delle risorse, ripartite annualmente come segue tra le seguenti filiere beneficiarie:

- mais: 8 milioni di euro;

- proteine vegetali (legumi e soia): 5 milioni di euro;

- frumento tenero: 4 milioni di euro;

- orzo: 3 milioni di euro;

- carni bovine (linea vacca-vitello e carni bovine SQNZ): 5 milioni di euro.

I contributi spettano alle aziende che hanno sottoscritto entro il termine della scadenza della domanda - direttamente o attraverso cooperative, consorzi od OP riconosciute di cui sono soci - contratti di filiera di durata almeno triennale. Gli importi massimi degli aiuti - concessi comunque in de minimis e, per le coltivazioni, sino ad un massimo di 50 ettari - sono così determinati:

- mais: 400 eur/ha;

- proteine vegetali (legumi e soia): 250 eur/ha;

- frumento tenero: 300 eur/ha;

- orzo: 200 eur/ha;

- linea vacca-vitello: 100 eur/capo presente in azienda che si impegna ad allevare bovini da carne o a duplice attitudine nel rispetto della linea “vacca vitello” dalla nascita fino all’età di almeno 8 mesi;

- carni bovine SQNZ: 40 eur/capo in azienda che si impegna ad allevare bovini secondo un disciplinare SQNZ dalla nascita fino all’età di almeno 6 mesi.

Gli importi unitari in caso di incapienza vendono determinati in base al rapporto tra fondi disponibili e superfici/capi richiesti.

L’Intesa in Conferenza Stato Regioni è stata raggiunta con la raccomandazione di tenere in considerazione alcuni aspetti ed in particolare la richiesta di estendere gli aiuti per la carne bovina anche ai capi certificati DOP ed IGP.

Di particolare rilievo è la previsione che limita gli aiuti ad ettaro per le coltivazioni ai soli impegni di coltivazione “incrementali” rispetto alla media delle superfici dichiarate in domanda unica negli ultimi tre anni. Una misura evidentemente finalizzata ad incentivare solo gli aumenti di superficie destinata alle coltivazioni ammissibili.