06/06/2025

Lo scorso 28 maggio, Confagricoltura ha partecipato alla riunione organizzata dal MASAF sulla gestione dei nuovi adempimenti in materia di certificazione dei biocombustibili derivanti dal DM 7 agosto 2024 che ha definito il Sistema Nazionale di Certificazione della Sostenibilità per gli impianti alimentati a biocombustibili; presenti il MASE, il GSE, ACCREDIA, il CTI, le organizzazioni agricole e le diverse associazioni del settore delle bioenergie (biogas, biometano, biomasse solide, ecc.).

A pochi giorni dalla prima importante scadenza (accettazione entro il 31 maggio dei preventivi di certificazione e invio dichiarazioni di sostenibilità per il periodo 2023-2025) è emersa una situazione di profondo caos ed estrema difficoltà da parte di operatori economici ed enti di certificazione a procedere nei tempi fissati dalla normativa.

Uno su tutto il fatto che, solo a valle della riunione, si è trovata una convergenza su una interpretazione della normativa per la quale, la scadenza del 31 maggio dovrebbe essere verificata dai soli produttori di energia e non da tutti gli operatori economici. Oltre poi a discussione su diversi temi tecnici rilevanti ai fini della certificazione e ancora poco chiari (calcolo delle emissioni GHG) ci si è concentrati sul fatto che la maggior parte degli operatori energetici, del settore biogas elettrico non sarebbero stati in grado di rispettare la prima scadenza di fine maggio (sia per quanto attiene l’accettazione del preventivo che per quanto riguarda la presentazione delle dichiarazioni di sostenibilità per il 2023-2025), per gli altri sarebbe molto alto il rischio di non riuscire a procedere alla certificazione nel termine di dicembre 2025.

Per quanto riguarda gli operatori elettrici delle biomasse legnose (grandi impianti) è emersa una situazione ancor più complessa legata alla assoluta difficoltà (tecnica), in questo momento, di avviare un percorso di certificazione sugli operatori della filiera di approvvigionamento del materiale legnoso. A fronte di tale situazione, e tenuto conto che in caso di inadempienza da parte degli operatori energetici degli obblighi previsti al 31 maggio, è previsto che il GSE a decorrere dal 1° giugno, sospenda l’erogazione degli incentivi sulla produzione elettrica, Confagricoltura ha sollecitato i ministeri ed il GSE ad individuare una soluzione di mediazione rispetto agli obblighi che tenga conto del fatto che l’intero sistema risulta al momento inadeguato.

E’ stato evidenziato che nonostante la proroga dei termini che Confagricoltura aveva fortemente sostenuto, contraddistinguendosi dalle altre associazioni, e su cui il MASE era contrario, occorre ora un intervento forte da parte dei ministeri a tutela degli operatori. Non solo, abbiamo ribadito la necessità di semplificare la normativa anche con una azione forte a livello europeo, di limitare la platea degli operatori soggetti all’obbligo, e di favorire una chiara informazione agli operatori sui nuovi adempimenti. E’ atteso nei prossimi giorni un riscontro formale da parte del MASAF alle sollecitazioni emerse in riunione.