02/07/2019

Come sarà l’agricoltura veneta nel 2030? Più resiliente alle crisi climatiche, più attenta all’ambiente e al risparmio idrico ed energetico. Dovrà essere ancor più radicata nel territorio, investire sui giovani e su filiere verticali e orizzontali, migliorare il paesaggio e favorire l’inclusione sociale, garantendo il giusto reddito a chi la pratica. Le imprese del primario dovranno essere ‘multifunzionali’ e volano di ‘economia circolare’, sempre più capaci di integrare biologico e convenzionale. Solo alcune delle indicazioni emerse dagli ‘stati generali’ dell’agricoltura veneta, conclusi nei giorni scorsi ad Agripolis (Legnaro) con la conferenza regionale dello sviluppo rurale “Insieme verso il 2030”, punto di arrivo di un percorso di studio, ascolto e consultazione partecipata promosso dalla Regione Veneto per delineare le priorità delle politiche regionali del prossimo decennio, in vista della nuova programmazione comunitaria. La consultazione, allargata a 310 sigle del mondo rurale (associazioni di categoria, enti ed e istituzioni, rappresentanze dei consumatori e mondo della ricerca, comprese le tre università venete), ha consentito di individuare le dieci priorità regionali che orienteranno le politiche per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Veneto fino al 2030.
Le dieci priorità regionali, che dovranno orientare bandi, misure e strategie del prossimo decennio, sono: 1. Resilienza e orientamento del settore primario; 2. Integrazione di filiera e territoriale in chiave multifunzionale; 3. Modello agroindustriale integrato e azioni di marketing; 4. Approccio agroecologico per mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; 5. Economia circolare e innovazioni della bioeconomia; 6. Servizi ecosistemici e resilienza territoriale; 7. Sbocchi occupazionali attraverso diversificazione e multifunzionalità; 8. Strategie innovative di sviluppo integrato per l’inclusione sociale; 9. Salubrità dei prodotti e benessere animale valorizzando le risorse locali; 10. Rete integrata del sistema della conoscenza e dell’innovazione.
I rappresentanti delle organizzazioni che partecipano al Tavolo di concertazione regionale sullo sviluppo rurale hanno dato voce alle loro priorità e agli obiettivi strategici del prossimo decennio. Ludovico Giustiniani, presidente regionale di Confagricoltura, ha individuato “nella razionalizzazione della risorsa idrica, nell’innovazione colturale verso varietà più resistenti allo stress idrico e nell’efficientamento della rete irrigua” le priorità da adottare nel prossimo decennio, con conseguenti investimenti, da parte del soggetto pubblico ma anche del partenariato associativo, in innovazione e ricerca. “Solo l’innovazione potrà sostenere la capacità competitiva del settore”, ha ricordato.